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Piccoli rudimenti per cominciare a meditare.

Come posso iniziare a meditare anche se non l’ho mai fatto?

Questa è una domanda che si spesso pone chi vorrebbe imparare a meditare, ma crede che sia difficile avvicinarsi alla pratica da soli. Certo, iniziare un percorso con un Maestro che ci guida, oppure seguendo alcuni corsi in luoghi di Mindfulness è più facile anche se non tutti ne hanno il tempo e la voglia.
In fondo vorremmo avvicinarci alla parte più profonda di noi stessi, alla nostra spiritualità, ma rimandiamo sempre perché ci sembra una cosa complessa e difficile. Soprattutto lunga e laboriosa e, nella nostra epoca del “tutto e subito”, non abbiamo pazienza.
Adesso, però, si presenta davanti a noi un tempo diverso, frammentato e gestibile in tempi e luoghi che mai ci saremmo aspettati e qui, forse, trova spazio quella vocina che da tempo sentivamo che ci sussurrava: “vorrei imparare a meditare”.

Ecco allora alcuni consigli che vi daremo volta per volta per cominciare in maniera easy, perché si impara passo dopo passo e si acquisisce capacità con la continua esperienza.
Innanzitutto la meditazione appartiene all’essere umano che vuole essere consapevole del proprio vivere e conoscere la profondità della propria esistenza. Ciò non è necessariamente legato ad un sistema filosofico o religioso. Possiamo iniziare in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo a qualsiasi età e con qualsiasi aspettativa.

Per prima cosa ritagliamoci un momento della giornata da dedicare soltanto a noi. Bastano 15 minuti, meglio se riusciamo ad individuare uno spazio nella nostra casa dove sederci con tranquillità, senza che nessuno possa disturbarci.

Troviamo un cuscino, un tappeto o uno Zafu (cuscino da meditazione) e sediamoci a gambe incrociate, oppure in ginocchio….
Possiamo anche utilizzare uno sgabellino oppure una sedia.
Cerchiamo di tenere la schiena dritta, gli occhi aperti ma non troppo e per prima cosa iniziamo a familiarizzare con il proprio respiro, meglio se inspiriamo ed espiriamo dal naso.

Iniziamo con tre lunghi respiri, profondi e lenti. Sentiamo il flusso dell’aria che entra nelle nostre narici, passa dalla gola al nostro addome. Concentriamoci su questo e, dopo i tre respiri cerchiamo di normalizzare il nostro respiro. Se ci accorgiamo che alcuni pensieri ci distraggono, cerchiamo di riportare la nostra attenzione al respiro. I pensieri sono come nuvole che vanno e vengono, lasciamoli andare senza giudizio.

A questo punto cerchiamo di percepire il nostro corpo nella stanza in cui siamo, sentiamo i punti di contatto con il pavimento o il cuscino, immaginiamo il nostro corpo prendere spazio nella nostra stanza e proviamo semplicemente ad essere testimoni di questo momento, non facendo null’altro che respirare e ascoltare il silenzio e i piccoli rumori che ci circondano o che provengono dall’esterno.  Ecco, proviamo a essere semplicemente presenti, rilassandoci e godendo di ciò che arriva dai nostri sensi.

Qui è l’inizio per poi continuare pian piano, passo dopo passo la pratica e la scoperta di noi. Ma questo lo rimandiamo alla prossima volta perché un lungo cammino, come diceva un maestro zen, inizia sempre da un primo passo.

Tratto da “Zen 2,0 La via della felicità” del Maestro Carlo Tetsugen Serra

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