A gambe incrociate Gautama Buddha si sedette sotto il grande albero e diede inizio alla più famosa meditazione della storia dell’uomo, quella meditazione che avrebbe cambiato non solo il suo destino, ma quello di parte dell’umanità. Attraverso diversi stadi della mente sino a giungere alla calma incondizionata.
Comprese la natura di ogni sofferenza, il sorgere e la cessazione della sofferenza, comprese che era solo la sua mente il carceriere e liberandosi da ogni condizionamento realizzò l’illuminazione.
Da quel Giorno il Buddha mise in moto la Ruota del Dharma, l’insegnamento a favore di tutti gli esseri perché tutti possiamo realizzare l’illuminazione che è maturità e saggezza, pienezza e gioia profonda, comprensione e amore.
L’illuminazione di Siddharta non era il raggiungimento di una verità nascosta, non era una scoperta di qualcosa di nuovo, era l’illuminazione di tutto ciò che già esisteva, la comprensione dell’universo stesso, quindi la comprensione dell’essere umano nell’universo. L’Illuminazione non ha definizione, ma se dovessimo tentare di descriverla potremmo dire che il superamento della condizione egocentrica verso un livello di coscienza più ampio che coinvolge ogni altra manifestazione dell’esistenza.
Con l’Illuminazione l’ego personale si dissolve e tutto viene percepito in modo diretto, senza più la frapposizione della mente e dei processi mentali di pensiero, ragionamento e deduzione. Scompare ogni separazione e si vive un profondo stato di unione con tutto ciò che ci circonda e con se stessi, finalmente integrati nel tutto dell’universo.

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