
In questi giorni la nostra a mente è bombardata da informazioni che ci procurano ansia. La notizia oggi funziona mettendo in rilievo il lato più inquietante per tenerci sempre più collegati.
Allora, per cercare di fuggire, cominciamo a costruire barriere nell’intento di proteggerci. E così non ci accorgiamo che ogni giorno c’è sempre qualcosa di positivo, anche piccolo, che lasciamo sfuggire.
Allora fermiamoci e proviamo ad ascoltare il mondo diventando un semplice testimone dei pensieri.
Quando i pensieri inizieranno a scomparire, il bisogno di proteggersi da questi pensieri non esisterà più; quindi le protezioni inizieranno a cadere. Sono tutti fenomeni astratti, quindi non puoi vederli direttamente, ma gli effetti ci saranno.
Solo la persona che sa meditare sa ascoltare e viceversa, la persona che sa ascoltare sa meditare, perché sono la stessa cosa.
Prova ad esercitarti così: Mettiti seduto vicino a un albero, o sul letto, dovunque vuoi – e cerca di ascoltare i rumori del traffico, con intensità e totalità, senza alcun giudizio su ciò che è buono e ciò che è cattivo.
I pensieri spariranno, e allora cadranno anche le protezioni; di colpo si aprirà uno spazio che ti porterà nel silenzio e nella pace.
Per secoli questo è stato l’unico metodo per chiunque volesse avvicinarsi alla realtà del suo essere e al mistero dell’esistenza. Quando ti avvicini all’esistenza, inizi a sentirti più distaccato, più contento; inizi a sentirti realizzato, soddisfatto, estatico. Arriva un momento in cui sei così estatico che puoi condividere la tua estasi con il mondo intero senza che essa diminuisca affatto. Puoi continuare a dare, e non c’è modo di esaurire ciò che hai.