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I monaci Zen hanno dato i natali a questa cucina giapponese vegetariana devozionale, che viene praticata ancora oggi. La sua introduzione risale al 1244, quando il maestro Dogen Zenji costruì […]
I monaci Zen hanno dato i natali a questa cucina giapponese vegetariana devozionale, che viene praticata ancora oggi. La sua introduzione risale al 1244, quando il maestro Dogen Zenji costruì il tempio Zen Eiheiji nella prefettura di Fukui. È un pasto nutriente ed equilibrato che non include carne, pesce, uova o latticini tra i suoi ingredienti.
Per questo viene definita cucina vegetariana.
A differenza di altre cucine vegetariane o vegane, alcune verdure pungenti non vengono utilizzate. Tra le verdure odorose che non sono considerate adatte alla pratica Zen ci sono aglio, cipolla, porro, erba cipollina e scalogno. Questo perché sono verdure dal forte odore e sarebbero fonte di distrazione durante la meditazione. Quindi non sono considerate ingredienti adatti alla pratica Zen. Con questo corso online di cucina giapponese vegetariana imparerai sei ricette di base.
Quando prepariamo o mangiamo i pasti Shojin Ryori, ricordiamo che lo scopo non è solo riempire lo stomaco ma fare un’importante pratica zen.