Il respiro è l’espressione della vita stessa. Non ci accorgiamo che esso, regolarmente, accompagna le nostre attività, ci accorgiamo soltanto quando esso diventa affannoso e ci comunica un’alterazione dello stato fisico o emotivo. Ma, quando stiamo seduti e ci ascoltiamo, esso si rivela in tutta la sua importanza. La respirazione è la bilancia sottile dell’equilibrio tra mente e corpo. Una respirazione affannosa e stressata si accompagnerà ad una postura rigida e contrita, mentre un respiro pesante rivelerà una postura pesante e lenta. La respirazione, quindi, è il terzo elemento dell’unità mente-corpo-respiro.
In zazen, quindi, poniamo attenzione prima alla postura del corpo e, poi, al respiro. La giusta disposizione della mente nascerà da sé.
Il respiro pian piano scenderà nell’addome e diventerà sottile e impercettibile. Non facciamo alcuno sforzo ma lasciamo che esso si armonizzi con noi, pian piano.
Solo il primo respiro è importante, chiamato kan ki issoku, più profondo e che guiderà la stabilizzazione spontanea delle successive respirazioni, e poi lasciamolo andare da solo…