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A proposito del “Climate change”…

A proposito di “climate change” come passare dalla consapevolezza all’azione? Nel buddhismo da sempre non esiste separazione tra uomo e natura. Occuparci dell’ambiente significa occuparsi di noi stessi e non scindere le due cose.

“La pratica di consapevolezza applicata al consumo significa prestare piena attenzione all’atto di consumare, agli oggetti del consumo”. scrive il Maestro Tetsugen Serra. Solo così il nostro ecologismo si calerà nel campo del concreto: come fare la spesa, quali energie utilizzare, come smaltire i nostri rifiuti… e come nello zen non si tratterà di una conquista immediata, ma di un cammino da intraprendere che potrà portare al cambiamento consapevole dei nostri comportamenti esteriori.

Esiste anche un approccio meditativo che ci può condurre all’impegno ecologico, una disciplina nata recentemente: la eco-mindfulness fondata sulla consapevolezza del “qui e ora” e sul contatto con la natura. Esercizi come la percezione dell’erba sotto i piedi, camminando sul prato lentamente, l’attenzione uditiva ai rumori del bosco, di un fiume, del cinguettio degli uccelli, oppure percepire il contatto con una pietra minerale, un elemento naturale nella nostra casa immaginandone la superficie al tatto, il colore, la forma e come essi entrano in relazione con noi… questo può aiutarci a risvegliare i sensi e a trarre benefici da questo per poi condurci a riempire di senso i nostri gesti e il nostro atteggiamento ecologico. Potremo così percepire e rispondere efficacemente, nello spazio interiore creato, al grido di dolore che sorge dal Pianeta Terra.
“Noi due, quanto a lungo fummo ingannati. Ora metamorfosati fuggiamo veloci come fa la Natura.
Noi siamo Natura, a lungo siamo mancati, ma ora torniamo, diventiamo piante, tronchi, fogliame, radici, corteccia, siamo incassati nel terreno, siamo rocce.”
Walt Whitman

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