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Via gli attaccamenti per entrare in un anno nuovo come persone nuove!

La notte tra la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo è un momento di passaggio che viene celebrato o ricordato in diversi modi, a seconda delle culture , delle tradizioni, e con il passare del tempo e delle mentalità degli esseri umani.

Spesso viene vissuta come un momento di bilanci, nei quali si considera la propria vita e il proprio tempo allo stesso modo di una proprietà o di una somma di denaro, e può formarsi una discriminazione che impedisce di vivere appieno la bellezza del proprio momento presente, finalizzato sempre e comunque ad un nuovo scopo o ad un nuovo proposito da realizzare nel prossimo futuro.
In monasteri buddhisti come il nostro, il capodanno si festeggia con la cerimonia di Joya no kane, nella quale il sangha suona centootto colpi di campana a simbolo degli attaccamenti dell’ego che bisogna lasciare nel passato per aprirsi ad un presente di freschezza e di libertà; scoprendo la vera natura di noi stessi in cui passato, presente e futuro sono uniti in un unico flusso di azioni interdipendenti, comprendiamo che le nostre debolezze e i nostri errori sono importanti perché sono fondamenta della forza che ci porta ad agire nel presente e a determinare la bellezza del nostro futuro. Allora, i giudizi e le discriminazioni della nostra mente saltano e possiamo così entrare in un anno che ci vede veramente persone nuove.
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