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L’eremita del picco del Fiore di Loto alzò il bastone e lo mostrò all’assemblea dicendo: “Quando gli antichi arrivarono qui, perché non acconsentirono a rimanere qui?”.
Dall’assemblea non ci fu risposta, così lui stesso rispose al posto loro: “Perché non guadagnarono forza sulla via”. Disse ancora “Alla fine, com’è?”. E di nuovo rispose al posto loro: “Con il bastone sulle spalle, non faccio attenzione alla gente, ma marcio diritto sulle miriadi di vette!”
Una delle virtù che arrivano dopo un po’ di anni di pratica intensa permette di affrontare le difficoltà della propria vita vedendo i problemi per quello che sono, come dei nodi da sciogliere per non inciampare sulla strada che ci separa dai nostri obiettivi e dalla nostra armonia. Potremo così accorgerci che le difficoltà che non permettono alla nostra vita di spiccare il volo sono condizionate in gran parte dalle nostre ansie e dall’insicurezza che non ci permette di vedere il problema per quello che è veramente.
Nel corso della pratica dello Zen, la nostra mente diventa sempre più abituata a concentrarsi sull’azione presente sempre meno gravata dal peso dei pensieri ricorrenti e dei brutti ricordi, finché non resta soltanto l’azione gioiosa di una vita spensierata, nella quale ogni attività con cui avremo a che fare diventerà una sfida sempre nuova ed appassionante.

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